I “neuroni a specchio”. Una scoperta tutta italiana. Cosa sono e come funzionano?
I neuroni a specchio sono un importante gruppo di neuroni, situati nell’area premotoria della corteccia cerebrale (praticamente una fascia verticale un po’ sopra le orecchie) che si attivano anche quando si osserva qualcuno fare qualcosa.
Il Sistema Nervoso Centrale (S.N.C.) è formato dalla corteccia cerebrale divisa in aree (motoria, linguistica, visiva, sensoriale) e da una rete di neuroni che, attraverso scariche elettriche e modifiche ormonali, manda il segnale dall’area cerebrale specifica alla sede del movimento. Cioè: quando muovo l’indice della mano destra, i neuroni che sono preposti a tale movimento, fanno in modo che il comando da loro arrivi al dito indice attraverso modifiche elettriche. In termini tecnici, si dice che “i neuroni scaricano”. In un esperimento in un laboratorio di neuroscienze di Parma (tra gli anni ’80 e ‘90), Rizzolatti ha visto, per caso, che i neuroni della corteccia premotoria scaricavano anche quando il soggetto vedeva un’azione e non solo nel fare quell’azione. Cioè, se noi vediamo una persona mangiare un gelato, i nostri neuroni a specchio si attivano come se noi stessimo mangiando quel gelato.
Attraverso la Risonanza Magnetica Funzionale, c’è stata la conferma che non solo esistono i neuroni a specchio nella corteccia premotoria, ma che esiste una “rete di neuroni a specchio” distribuiti nelle diverse aree.
Nella nostra quotidianità questa scoperta spiega molte cose. 1- nell’apprendimento motorio: per esempio, nella danza quando un allievo osserva l’insegnante i neuroni scaricano come se stesse facendo quel movimento. 2- nelle emozioni. Prendendo l’esempio del gelato, mentre stiamo guardando un persona che mangia il gelato, possiamo provare l’emozione che ci dà il gusto del gelato, ossia disgusto, se il gelato non ci piace, piacere se il gelato fa parte dei nostri gusti preferiti. 3- nell’empatia, ossia la capacità di una persona di mettersi nei panni dell’altro (provare tristezza quando una persona piange, per esempio).
Nello specifico della Terapia Ipnotica i neuroni a specchio hanno un ruolo fondamentale e vengono attivati con l’uso delle varie tecniche come racconti, metafore, nonché i “compiti” che il terapeuta dà alla persona da fare tra un incontro e l’altro. Con la trance il terapeuta guida la persona in un “movimento virtuale interiore” attraverso l’immaginazione usando il sistema dei neuroni a specchio. Faccio degli esempi: nel momento in cui, nella trance ipnotica, io guido la persona ad “osservare una persona” che cammina in un determinato posto (per esempio nei disturbi d’ansia o nella depressione) oppure guido la persona nello stendersi al sole e a sentire le sensazioni benefiche sulla pelle che il sole le dà (nella psoriasi); oppure quando la persona immagina diverse opportunità di comportamento. Quando, inoltre, si descrivono le varie emozioni. In tutti questi casi viene attivato il sistema dei neuroni a specchio.